È stato definito “con lo scopo di registrare i fattori di rischio presenti nei luoghi di lavoro e gli interventi prescritti che emergono dall’attività di vigilanza degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria (UPG) delle Asl”.
L’analisi viene effettuata “su ogni singolo verbale di prescrizione redatto in fase di sopralluogo in azienda e fornito al sistema Pre.Vi.S privo di dati sensibili, che può ontenere una o più violazioni e ogni violazione, a sua volta, può avere ad oggetto più problematiche specifiche”.
Nell’ambito del progetto ‘L’approfondimento dei fattori di rischio lavorativi e l’individuazione delle soluzioni per le aziende attraverso le attività di vigilanza e assistenza da parte delle Istituzioni’ è stato “effettuato lo studio pilota per l’applicazione del modello Pre.Vi.S attraverso la rilevazione e l’analisi dei verbali di prescrizione redatti negli anni 2017 e 2018 dalle unità operative territoriali”.
Il modello Pre.Vi.S è costituito da due sezioni.
1) la prima sezione riguarda i dati “presenti nei verbali di sopralluogo redatti dagli UPG e negli archivi gestionali utilizzati dalle Asl:
▶️ codice del sopralluogo, utilizzato per distinguere i verbali redatti a nome di più soggetti durante lo stesso sopralluogo;
▶️ motivazione del sopralluogo, definito secondo le modalità organizzative e programmatiche di ogni servizio Asl;
▶️ attività economica dall’azienda ispezionata, ricondotta al codice Ateco 2007, e relativa dimensione per classi di addetti;
soggetto contravventore, responsabile della violazione riscontrata e che ha ricevuto la relativa sanzione;
▶️ articolo/i violato/i, in riferimento al d.lgs. 81/2008 e s.m.i.”.
2)La seconda sezione si concentra invece sulle informazioni che “emergono dalla descrizione di quanto accertato e prescritto durante il sopralluogo”.
Queste informazioni sono poi “riclassificate in modo sistematico secondo le seguenti tre variabili:
fattore di rischio, ovvero la specifica problematica riscontrata in azienda relativa all’articolo violato e oggetto di prescrizione;
famiglia dei pericoli, si riferisce all’ambito a cui è direttamente collegato il fattore di rischio individuato;
intervento prescritto, riguarda lo specifico intervento necessario a ripristinare le condizioni di sicurezza”.
Le modalità della variabile fattore di rischio, definite in coerenza con le indicazioni del decreto legislativo 81/2008, “riportano i problemi di sicurezza già codificati con Infor.Mo, a cui è stata aggiunta una specifica voce per gli Aspetti gestionali, al fine di cogliere le problematiche relative ai processi e agli adempimenti aziendali per la gestione della salute e sicurezza (ad esempio: valutazione dei rischi, vigilanza, formazione, sorveglianza sanitaria, nomine, autorizzazioni, ecc.)”.